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Autore: mragnedda Pagina 13 di 34

L’avanzata dell’ISIS in Iraq: fallimento o successo statunitense?

184_isisMassimo Ragnedda (Tiscali) Ad una prima e superficiale lettura, l’avanzata dell’ISIS in Iraq potrebbe essere letto come l’ultimo segnale, forse il più preoccupante, del completo fallimento della politica statunitense in Medio Oriente. Una politica che ha portato ad abbattere tre regimi laici (Iraq, Libia e parzialmente la Siria) conegnando questi paesi ai fondamentalisti islamici. La situazione, non sarà di certo sfuggita ai lettori, è alquanto paradossale: in Siria gli Stati Uniti finanziano e armano l’ISIS (che controlla il nord est del paese con Raqqa come “capitale” di questo stato islamico sunnita, dove è vietata la musica e la vendita di sigarette) per combattere contro Assad (e dunque contro l’Iran sciita), mentre ufficialmente in Iraq cercano il dialogo con l’Iran per combattere l’ISIS. L’Islamic State in Iraq and the Levant (ISIL o ISIS), nasce nel 2004 in Iraq per combattere l’occupazione americana ed è composto da fondamentalisti islamici, di ispirazione wahabita (Arabia Saudita) che si pongono come obiettivo l’instaurazione della Sharia (legge islamica) in Iraq e Siria. Questo gruppo è nato dopo la “liberazione” dell’Iraq da parte degli Stati Uniti e si sono notevolmente rinforzati grazie agli aiuti militari che ricevono in Siria da parte dell’Arabia Saudita, della Turchia e Qatar da una parte, e dagli Stati Uniti, dall’Inghilterra e dalla Francia dall’altra. Ora stanno conquistando l’Iraq e marciano verso Bagdad. La popolazione irachena è terrorizzata e, solo a Mosul, ben 500mila cittadini sono dovuti scappare. Non è proprio la liberazione dell’Iraq che i media ci hanno raccontato in questi anni: con l’ISIS l’Iraq fa un passo indietro di mille anni. La ferocia dell’ISIS è nota a tutti: solo nelle ultime ore hanno giustiziato almeno 1700 persone, considerate infedeli.

Il rivoltoso sconosciuto e il bambino 

RivoltosoIn questi giorni è rimbalzata in molte bacheche Facebook e suoi principali giornali la foto simbolo della protesta di Piazza Tienanmen che tra il 15 aprile e il 4 giugno 1989 ha scosso la Repubblica Popolare Cinese. La foto simbolo (la prima in alto) è quella del “Rivoltoso sconosciuto” che da solo blocca una fila di carri armati dell’esercito cinese intervenuti per stroncare la rivolta. Un’immagine simbolo, considerata dalla rivista Life una delle 100 foto che hanno cambiato il mondo. Il Time nel 1998 ha incluso “Il Rivoltoso Sconosciuto” nella sua lista de “Le persone che più hanno influenzato il XX secolo”. Un’immagine fortissima, bella e dall’alto contenuto simbolico. Un’immagine che in questi 25 anni ha conquistato più e più volte le prime pagine dei giornali, grazie alla sua forza simbolica e al suo messaggio di libertà e speranza. Una immagine straordinaria e unica, un pugno nello stomaco, un’immagine che più di mille articoli testimonia la durezza del regime cinese. 

Tornano in Europa i jihadisti che abbiamo addestrato in Siria. La strage di Bruxelles è solo il primo esempio

bruxellesMassimo Ragnedda (Tiscali) Arrestato in Francia il presunto attentatore del museo ebraico di Bruxelles. È uno dei tanti europei, armati e addestrati dall’Occidente, che si sono arruolati in Siria per combattere il regime di Assad. Lo gridiamo e scriviamo da più di due anni che, così come fatto con i con gli jiahdisti in Afganistan negli anni ‘80, stiamo armando la mano del nostro nemico.

Sono migliaia gli integralisti islamici con passaporto europeo che stanno combattendo in Siria la loro guerra santa. Una guerra che, diversamente da come ci raccontano i media, niente ha a che fare con una guerra per portare la democrazia in Siria. A questi integralisti, che da mezzo mondo arrivano in Siria tramite la Turchia, ben poco interessa della democrazia. L’Occidente (USA, Francia e Inghilterra in primis) sbaglia a credere di poter controllare questi integralisti che una volta conclusa la loro guerra in Siria cercheranno di portarla nel cuore dell’Europa.

La scacchiera ucraina. Gli interessi russi e statunitensi si confrontano con le armi

148084070_Ukraine_526535cMassimo Ragnedda (Tiscali) Hunter Biden, figlio dell’attuale vicepresidente USA, si è insediato assieme a Kwaśniewski, ex presidente della Polonia, nel consiglio di amministrazione della Burisma, la più importante compagnia ucraina di estrazione del gas. Ora chiedetevi: perché Stati Uniti e Polonia finanziano, proteggono e supportano il governo golpista ucraino? La Burisma contrasta la posizione dominante di Gazprom, la più importante compagnia russa e base della nuova russia putiniana. Ora chiedetevi: perché Putin sostiene i ribelli filo russi ucraini?

Social Stratification and digital divide: a weberian approach, ICA Conference, Seattle, May 22

10275913_10202972766658200_269911236789919864_n“Communication and ‘The Good Life’ Around the World After Two Decades of the Digital Divide

 Preconference E-Book, Social stratification and digital divide: a weberian approach

Massimo Ragnedda and Glenn W. Muschert. 

Defined as stratification in the access to- and use of the Internet, the so-called digital divide is inevitably tied with the concept of social inequalities. Systems of structured inequalities exist in every example of human society. That is, each society exhibits inequalities among individuals and groups, and as these are the sedimentation of social history, this give rise to social strata in the practice of social relations, notably regarding access to social rewards such as money, prestige and power.

Procurad’e moderare Barones, sa tirannia” (moderata la vostra tirannia)

stop-the-corruptMassimo Ragnedda (Tiscali) Povera Italia come ti sei ridotta. Un paese senza speranza, senza futuro, mangiato dalla corruzione (da EXPO all’Università), dalla Mafia (vedi Dell’Utri che ha addirittura fondato un partito che ha guidato l’Italia per 20 anni), dalla truffa (vedi Berlusconi), dalle tangenti (dalla Finmeccanica alla Tav) e da una classe politica incompetente e in malafeda (vitalizi da 5000 euro al mese dopo appena 5 anni di legislatura, come nel caso della Regione Sardegna). Da questo si fugge. Si fugge da questa prepotenza, da questa vergognosa gestione della cosa pubblica, da questo senso di impunità e tracotanza. “Zente cunsizzada male Iscurtade sa ‘oghe mia: Procurad’e moderare Barones, sa tirannia” (Gente consigliata male ascoltate la mia voce: moderata la vostra tirannia).

In Italia un bambino su tre è a rischio povertà

povero.jpg_415368877Massimo Ragnedda (Tiscali) Secondo l’ultimo rapporto di Save the Children in Europa ben 27 milioni i bambini sono a rischio povertà o esclusione sociale. Il dato è ancora più preoccupante se consideriamo che dal 2011 al 2012 il loro numero è aumentato di mezzo milione. In un solo anno, dunque, 500 mila nuovi bambini si sono affacciati sulla soglia della povertà. Nella ricca Europa, intendo. Ma il dato più allarmante riguarda l’Italia. Sempre secondo il rapporto “Povertà ed esclusione sociale minorile in Europa – in gioco i diritti dei bambini” pubblicato lo scorso 15 Aprile da parte di Save the Children, la percentuale dei minori a rischio povertà o esclusione sociale raggiunge il 33,8%.

Odessa: strage nazista che l’Occidente non vuole vedere

odessaMassimo Ragnedda (Tiscali) Non si sa quante persone siano morte ad Odessa. Quello che si sa è che decine e decine di persone (ma probabilmente molte di più) sono state arse vive dai nazisti ucraini. Scappavano, i filorussi, inseguiti dai militanti di Pravy Sektor (l’estrema destra di Kiev) e dall’esercito ucraino. Alcuni sono stati uccisi per strada, altri hanno trovato riparo nella casa dei sindacati. Si sentivano protetti lì dentro. Non sapevano che c’era l’inferno ad attenderli. Secondo diverse testimonianze e come dimostrano diversi video postati su youtube, i nazisti ucraini hanno prima bloccato le porte e poi lanciato le bombe molotov all’interno. Una strage. Uomini, donne e bambini arsi vivi. Chi, per scappare al fuoco, si lanciava dalla finestra è stato linciato dai nazisti. Una cosa racappricciante, da far accapponare la pelle.  Ma sedevano dalla parte del torto, secondo i media occidentali, e così questo crimine contro l’umanità è stato subito bollato come incidente. Liquidato come un qualcosa di passeggero, di secondario e non degno di attenzione. Decine di persone arse vive dalla furia nazista e si parla di incidente. L’Unità ha fatto di meglio: è riuscita a dare la colpa ai separatisti filo russi.

Italia maglia nera per numero di laureati: siamo all’ultimo posto

UE28Laureati2004_13Massimo Ragnedda (Tiscali) L’Italia nel 2004, come percentuale di laureati nella fascia d’età compresa tra i 30 e i 34 anni, era quartultima. Dietro di noi, dieci anni fa, c’erano solo la Slovacchia, la Repubblica Ceca e la Romania. Ma in questi dieci anni abbiamo fatto di meglio ed oggi eccoci in testa alla classifica, o meglio in fondo. Peggio di noi nessuno. Oggi l’Italia si trova all’ultimo posto in Europa come numero di laureati. Un primato di cui avremmo fatto volentieri a meno, ma che ci siamo guadagnati sul campo grazie alla lungimirante visione politica di chi, in questi ultimi 10 anni, ha governato il paese.

 

E la cosa più triste e preoccupante è che l’Italia continua a investire sempre meno nella ricerca e nell’istruzione. Anche le proiezioni per i prossimi anni non sembrano essere positive, anzi. Il gap tra l’Italia e gli altri paesi dell’Unione Europea tenderà inesorabilmente a crescere. In Italia il numero dei laureati raggiunge appena il 20% della popolazione in età compresa tra i 25 e i 34 anni, contro il 40% della media Ocse o il 60% circa di Canada, Giappone e Russia. La situazione è, manco a dirlo, assai più grave nel Mezzogiorno d’Italia dove si registra una vera e propria fuga dall’Università. Il numero delle immatricolazioni è crollato vertiginosamente, così come è aumentato il numero dei giovani disoccupati o immigrati. E anche in questo caso le previsioni per il futuro non sono affatto positive. Non ci sono risorse per creare occupazione, elargire borse di studio o reclutare nuovi docenti, ma i soldi per finanziare l’acquisto di 90 aerei da guerra (pardon, 89, visto che Renzi è riuscito a tagliare l’acquisto di un aereo, sic!) si trovano. Eccome se si trovano: Napolitano garantisce (mi sono sempre chiesto perché Napolitano ci tenga così tanto a destinare 16 miliardi di euro, frutto delle tasse degli italiani, ad una multinazionale americana. Chissà perché?).

Truffa lo Stato per milioni di euro e viene condannato a frequentare i suoi coetanei 4 ore la settimana

tribunale_internoMassimo Ragnedda (Tiscali) Certo che l’Italia è davvero un paese anormale. Corrotto come pochi, marcio come di rado si vede in giro e assurdo come nessuno. L’ultimo caso vede la farsa della condanna (dopo le lunghe chiacchierate con Napolitano e Renzi) di un truffatore dello Stato. Un truffatore che ha sottratto al fisco italiano (ovvero a tutti noi) milioni di euro e che viene condannato a fare volontariato 4 ore la settimana in un centro per anziani. Che poi a pensarci bene questi anziani sono suoi coetanei e in alcuni casi anche più giovani di lui. Se questo è un paese normale. In fondo va a fare quello che milioni di italiani (senza aver rubato milioni di euro alla collettività) fanno ogni giorno: volontariato. Farsi una chiacchierata con persone di una certa età. Tutto qua: in fondo rubare milioni di euro allo Stato (e dunque agli anziani-coetanei ai quali dovrà far compagnia 4 ore la settimana) conviene. Perlomeno se sei un uomo di potere. Altrimenti un piccolo furto (magari per mangiare) ti costa anni di carcere. Ma si sa che la legge è uguale per tutti solo nelle scritte dei tribunali. E questa è la più grande delegittimazione di uno stato del diritto: la disparità dei cittadini di fronte alla legge.

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