Chi va a piedi usa la testa. E già perché andare a piedi significa usare la testa. Pensiamoci un attimo: andare a piedi ci permette di mantenerci in forma, di non inquinare, di incontrare persone, di scoprire angoli nascosti della città, di evitare lo stress da traffico e da parcheggio. Dai dite la verità: quante volte ci siamo stancati di più a cercare un dannato parcheggio che a fare cento metri a piedi? Andare a piedi riduce lo stress, rasserena gli animi. Andare a piedi è dunque un modo per regalare un sorriso alla città. La città è anche la nostra e a noi spetta viverla. Non deleghiamo sempre tutto agli altri. Iniziamo dal basso, dalle piccole cose. Andare a piedi migliora la vita. Nostra e anche degli altri.E poi non dimentichiamoci che andare a piedi ci permette di risparmiare, non solo in termini di tempo, ma anche e soprattutto in termini economici. E già la tasca. Spesso non riusciamo ad arrivare a fine mese, però alla macchina non riusciamo proprio a rinunciare. Eppure la benzina, o diesel fate voi, incide in maniera sempre più consistente sulle nostre tasche. E allora, quando possiamo andiamo a piedi, lasciamo respirare la città, lasciamo respirare i nostri polmoni. E le nostre tasche. E poi veramente camminare fa bene. L’ha ricordato anche il sindaco Ganau il giorno della presentazione della campagna sociale promossa dalla facoltà di Lettere e Filosofia di Sassari, in collaborazione con il comune. In quel caso ha parlato anche da medico e non solo da primo cittadino, ricordando come una parte delle malattie principali che affliggono la nostra società è dovuta alla sedentarietà della popolazione. E allora camminate gente, camminate.
Autore: mragnedda
L’inquinamento nella nostra città ha raggiunto livelli intollerabili, frutto, anche, di una cattiva abitudine di una parte dei cittadini che usa l’automobile per ogni spostamento. Il nostro obiettivo, dunque, è quello di rendere sensibile la città e i suoi cittadini dinanzi a questo problema. D’altronde i dati parlano chiaro: Sassari ha la maglia nera per traffico, smog e trasporti. È così dalla collaborazione tra la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Sassari e l’assessorato all’ambiente del comune di Sassari è nata l’idea di realizzare una campagna antismog. Nell’ambito del corso Sociologia dei processi culturali, tenuto dal Prof. Gianfranco Sias e dal Prof. Massimo Ragnedda, della laurea specialistica di MediaRes (Media studies, Arti della rappresentazione, Eventi, Spettacolo) si è realizzata una campagna di comunicazione sociale volta a sensibilizzare la cittadinanza di Sassari ad utilizzare il meno possibile la propria auto. La presentazione ufficiale della campagna è fissata per Martedì 18 marzo alle 10.30 al Palazzo Ducale. Saranno presenti il sindaco di Sassari, il preside della facoltà di Lettere e Filosofia, i docenti e gli studenti che hanno partecipato.
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Non vi è di peggio che lo studioso di scienze sociale senta il bisogno di mettere per iscritto i suoi “piani” solo allo scopo di chiedere denaro per attuare una ricerca o progetto specifico. La maggior parte dei piani vengono scritti, o perlomeno stesi in bella copia, per ottenere finanziamenti. La cosa, anche se ormai consueta, non cessa per questo di essere, a mio avviso, pessima, perché porta, in maggiore o minore misura, alla commercializzazione del lavoro, il quale, con ogni probabilità, si conformerà diligentemente, nelle conclusioni, alle aspettative prevalenti…. Uno studioso di scienze sociali, dovrebbe nel suo lavoro, fare periodicamente il punto sui problemi e i piani.
Wright Mills, L’immaginazione sociologica, p. 209
Ecco Wright Mills aveva ragione. Il sociologo statunitense riassume perfettamente l’intento del mio blog. Cercherò di fare periodicamente il punto sui problemi e sui piani; rifletterò sulle cose piccole e le cose grandi. Lo farò come studioso di scienze sociali (insegno sociologia dei processi culturali presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Sassari) ma anche come attore sociale.