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Autore: mragnedda Pagina 22 di 34

La Fornero contro la Costituzione: il lavoro non è un diritto

Massimo Ragnedda (Tiscali) Il ministro Fornero, in una intervista rilasciata al Wall Street Journal, ha dichiarato che il lavoro non è un diritto. “We’re trying to protect individuals not their jobs. People’s attitudes have to change. Work isn’t a right; it has to be earned, including through sacrifice.”. Traduzione: “L’atteggiamento delle persone deve cambiare: il lavoro non è un diritto ma va guadagnato, anche con il sacrificio”. Ergo: il lavoro non è un diritto. Vorrei ricordare alla Professoressa Fornero che la Repubblica Italiana è una Repubblica fondata sul lavoro. Lo dice la Costituzione sulla quale lei ha giurato. Lo dice la Costituzione che tutto il mondo ci invidia. Lo dice la Costituzione italiana già all’articolo 1, e lo ribadisce in maniera ancora più chiara ed inequivocabile all’articolo 4.

Monti svende l’Italia per tutelere gli interessi delle banche d’affari e delle multinazionali

Massimo Ragnedda (Tiscali) L’avevamo detto sin da subito: Monti tutelerà gli interessi di chi l’ha voluto al governo di uno stato, ovvero le banche d’affari e le multinazionali. È un dato di fatto ed è inutile prenderci in giro o far finta di non vedere. Monti è l’uomo delle banche, membro della Trilaterale, del gruppo Bildeberg, proviene dalla Goldman Sachs, presidente di Università privata che sforna manager per multinazionali, il figlio lavoro alla Morgan & Stanley con la quale lo stato italiano lo scorso 3 Gennaio ha negoziato la chiusura di un contratto di strumenti finanziari derivati pari a 2.567 milioni di euro, più o meno i soldi risparmiati, per il 2012 dalla riforma delle pensioni.

AGCOM e Garante Privacy: una spartizione non degna di un paese civile

Massimo Ragnedda (TiscaliDue al PDL, uno al PD e uno all’UDC. Non importa se competenti, non importa il loro curriculum: conta solo il loro sponsor politico, la loro casacca. Semplicemente vergognoso. L’autorità per le telecomunicazioni (così come l’autorità per la privacy) dovrebbe essere un organo di vigilanza, super partes, al disopra delle parti, proprio perché indipendente. Si tratta di una spartizione degna della prima repubblica, degna di un paese obsoleto, di una classe politica lontana dalla realtà, chiusa nel suo guscio e asserragliata nel suo piccolo mondo. Un altro schiaffo all’istituzione, un altro pugno allo stomaco di milioni di cittadini ed elettori che girano la faccia alla politica, stanchi di essere presi in giro. Non c’è stata infatti alcuna audizione nelle Commissioni parlamentari per vagliare i candidati, i loro curricula e le loro competenze. Niente: vecchia spartizione, roba da manuale Cencelli, roba da repubblica delle banane.

Non metto in discussione il valore delle persone nominate, ma il metodo usato per nominarle. Migliaia di curricula scartati senza essere letti, scartati perché non politicizzati, scartati perché non provenienti dal cilindro magico della casta. Sono restio ad usare questa parola, ma mai come ora mi pare appropriata. Un parlamento ridotto a teatro, con deputati della repubblica costretti ad alzare la mano a comando come marionette per nominare cariche secondo logiche di partito e non per competenze. Una vergogna. L’Italia aveva ed ha bisogno di competenza nel guidare un organo di garanzia, ed invece la solita solfa. Trita e ritrita solfa. Vecchia come la cattiva abitudine della lottizzazione, male incurabile del nostro paese. Un male che ci trascina sempre più a fondo, nel baratro dell’incompetenza, del nepotismo, delle logiche di spartizione. Un male tutto italiano, un male potenzialmente letale per il paese. Un male al quale bisogna ribellarsi.

Erano nell’aria le nomine, si conosceva già l’inciucio (PDL-PD-UDC), ma confesso che per un attimo ho sperato in uno scatto d’orgoglio, in un sussulto di dignità, in una reazione istintiva della classe politica per non perdere quel po’ di dignità che le era rimasto. Invece niente. Invece, uno schiaffo che mi desta dall’illusione del cambiamento, dall’illusione di una riscossa, dall’illusione che nel nostro paese, prima o poi, il merito sarà premiato. Invece niente. La vecchia classe politica ha deciso di suicidarsi, segnando ancora di più la distanza dal paese, dai cittadini, dai problemi reali, dimostrandosi, ancora una volta, incapace di governare in nome e per conto degli italiani.

Mi ero illuso che dopo lo schiaffo di Grillo e del Movimento 5 stelle una classe politica intelligente (perché di uomini e di donne intelligenti all’interno dei partiti se ne trovano tanti) avesse rizzato le antenne a avesse imparato la lezione: gli italiani chiedono più trasparenza, più equità, più onestà. Mi sono detto: questa volta sarà premiato il merito. Questa volta non possono fare scherzi: l’Italia ha bisogno, in un momento difficile, di ritrovare fiducia in se stessa e nelle istituzioni. Lo confesso: mi ero illuso. Mi ero illuso, frequentando la Rete, che quell’ondata di primavera democratica che si respirava fosse arrivata anche lassù, in Parlamento. Mi ero illuso che i tanti Tweet, i gruppi su Facebook, le interverste, l’interesse crescente della stampa (anche estera) sulla elezione dei nuovi membri delle Autorità Amministrative Indipendenti, come l’Agcom e il Garante della Privacy, avesse sortito gli effetti sperati. Mi ero illuso che i tanti appelli ai partiti e ai singoli membri dei partiti, gli appelli all’istituzione Parlamento da parte di migliaia di cittadini, affinché si valutasse il merito e non la casacca politica, e che si adottasse un procedimento trasparente, avessero fatto breccia nelle menti dei parlamentari. Invece, sono state lettera morta. Morta come la speranza di un rinnovamento. Morta come questa vecchia classe politica ignara di non rappresentare più il paese.

Rinunciare al proprio stipendio di sindaco per i terremotati è molto di più di un atto di solidarietà

Massimo Ragnedda (Tiscali). La classe politica italiana dovrebbe prendere esempio dalla giunta comunale di Bortigiadas (piccolissimo comune della provincia di Olbia-Tempio, Sardegna) che ha deliberato la concessione di un contributo straordinario in favore delle popolazioni colpite dal terremoto – previa apposita variazione di Bilancio – di 5.000 euro. Il messaggio più forte e chiaro arriva dal sindaco Emiliano Deiana (36 anni, PD) che ha deciso di rinunciare alla indennità di carica per il mese di giugno (1100 euro) per destinarla interamente alle popolazioni colpite dal terremoto. Lo stesso hanno fatto gli assessori del comune di Bortigiadas che hanno rinunciato per il mese di giugno alle indennità di carica destinandole per le medesime finalità.

Falcone e Borsellino sono i miei eroi, non lo stalliere di Arcore

Massimo Ragnedda (TiscaliVenti anni fa venne barbaramente ucciso Giovanni Falcone, la moglie e gli uomini della scorta. Neanche due mesi dopo anche a Paolo Borsellino e agli uomini della sua scorta è toccata la stessa sorte. Due uomini che hanno dato la loro vita per contrastare la mafia. Due fedeli servitori dello stato, due acerrimi nemici della mafia, due eroi. Mi vengono i brividi ogni volta che penso a quando l’ex premier e il senatore Marcello Dell’Utri hanno considerato eroe Vittorio Mangano, lo stalliere di Arcore, un ergastolano mafioso, pluricondannato, morto in silenzio omertoso. Un’offesa indelebile, gravissima e che pesa come un macigno sulla cultura della legalità e che non può trovare nessuna giustificazione. Il miglior alleato della mafia, lo voglio sottolineare con chiarezza, è la sua giustificazione a livello istituzionale, la sua non condanna, la sua contiguità con pezzi dello stato.

Banche da salvare perché troppo grosse per fallire: l’irrazionalità del capitalismo finanziario

Massimo Ragnedda (Tiscali) La JpMorgan ha recentemente perso 2 miliardi di dollari in seguito ad operazioni speculative sbagliate, ma essendo considerata troppo grande per poter fallire continua a ricevere aiuti dallo Stato. William K. Black, professore associato di economia e diritto presso l’Università del Missouri-Kansas City ed ex consulente finanziario per il governo statunitense, ha sostenuto: “È semplicemente irrazionale consentire che una tale istituzione esista, particolarmente perché può facilmente incappare in una perdita di gestione ordinaria di due miliardi di dollari”.Concordo con Prof. Black: in un sistema razionale un’istituzione come la JpMorgan non dovrebbe essere tollerata. Ma noi viviamo in un mondo totalmente irrazionale, capovolto, dove ciò che conta sono le speculazioni, i titoli tossici e dove gli squali della finanza affondano gli Stati e impongono governi. Viviamo in un mondo totalmente irrazionale dove lo Stato è costretto a strangolare i cittadini per far arricchire gli speculatori finanziari che come strozzini si avventano sugli Stati in difficoltà.

L’antipolitica è il berlusconismo, non il Movimento 5 stelle

Massimo Ragnedda (TiscaliMa come si fa a definire antipolitica un movimento, quello di 5 stelle, che porta in piazza migliaia di giovani, che scrive programmi elettorali (condivisibili o meno), che fa banchetti e fa proposte concrete? Come si fa a definire antipolitica migliaia di persone che nel tempo libero si impegnano per un’idea (condivisibile o meno) e un modello di società? Come si fa a definire antipolitica un movimento che propone piste ciclabili, orti urbani, stop alla cementificazione selvaggia, che propone di incentivare l’energia alternativa e che ha nelle sue liste solo incensurati?

Dataveillance and e-surveillance. A critical case study of the usage of Social Netwroking Sites by students in Sassari

Abstract for the forthcoming conference in Barcelona 29 May – 1st June 2012

The paper presents some theoretical considerations arise from empirical research conducted on the students from the University of Sassari, Italy (n: 1047). Students have little knowledge about the laws in Italy that regulate surveillance and they underestimate the extent of dataveillance and e-surveillance. Some interesting findings include: only 30.9% of respondents were aware that Facebook is always allowed to collect and store data on their information behaviour (meaning that around 70% didn’t know) and only 23.9% knew that Facebook is allowed to reuse and resell personal data (so more than 3 out of 4 students didn’t know). However, half of respondents agreed or strongly agreed that private firms have strong interests in gathering the personal data of Internet users. Furthermore, 58.5% knew that the advertising clients of Facebook are allowed to gather data on users’ information consumption. In considering this date within a wider framework of data surveillance, this paper also explores the connexions between such attitudes and knowledge of and attitudes towards surveillance by social networking sites.

World Wide Web Conference: Tim Berners-Lee and Beyond

Massimo Ragnedda (Dejanseo) Tim Berners-Lee’s keynote was one of the most important presentations at the World Wide Web Conference hosted in Lyon, France between from the 16th to 20th April 2012, though there was much more to the World Wide Web Conference than this important speech. Among those attending were thousands of scholars, developers and students participating in workshops, presenting papers and networking. To give you an idea of the amount of participation, there was: 755 full papers submitted, of those around 12% were accepted and a total of 107 papers were presented and discussed with the audience.

L’insegnamento di Antonio Gramsci contro l’indifferenza

Massimo Ragnedda (Tiscali).  Era il 27 Aprile 1937 e si spegneva a Roma una delle più grandi figure dell’Italia contemporanea, apprezzata e stimata ovunque nel mondo. I suoi scritti e le sue opere sono tradotti in decine di lingue e non c’è al mondo biblioteca universitaria che si rispetti che non ha copia delle sue opere. La sua pagina Wikipedia è tradotta in più di 50 lingue diverse. Il 27 aprile di 75 anni fa moriva Antonio Gramsci, dopo aver trascorso quasi 10 anni nelle prigioni fasciste e gli ultimi tre anni della sua vita tra cliniche e regime di semilibertà. Gramsci è stato un filosofo, un giornalista, un critico letterario, ma prima di tutto un uomo che ha lottato con forza e dignità ed ha pagato, sino in fondo, per le sue idee. Ed è del Gramsci come uomo che voglio parlare, del suo impegno civile e del suo senso dello stato. Il suo è stato un insegnamento di vita che ancora oggi dovremmo tener presente.

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