Il sole a Pechino non splende e non riscalda. Pechino è diventata una città spettrale dove il cielo blu è un miraggio e nell’aria c’è una quantità di polveri sottili pari a 700 microgrammi per metro cubo, ovvero 14 volte superiore alla quantità ritenuta pericolosa per la salute umana. In questa foto sta tutta l’irrazionalità dell’essere umano che per inseguire il sogno di progresso si riduce a schiavo malato di quella tecnologia che invece avrebbe dovuto affrancarlo dalle fatiche. Un’idea di progresso, figlio della Modernità illuminista, che diviene fine a se stessa e perde di vista l’essere umano. A che serve un’idea simile di progresso, se la salute umana e dell’intero ecosistema è compromessa? La scienza non è neutrale, come sosteneva Marx, ma è, come sostenevano Horkheimeir e Adorno, “dominio”. Il progresso tecnico/scientifico, con il tentativo dell’uomo di governare la natura, di trasformarla ai propri fini, si rovescia necessariamente nel suo contrario, portando a questa barbarie di oscurare il sole, fonte primaria di vita.
Autore: mragnedda Pagina 20 di 34
Massimo Ragnedda (Tiscali) A distanza di un anno ancora mi sorprendo: Monti fu nominato senatore a vita, quando personaggi del calibro di Rubbia, Monicelli, Enzo Biagi (persone che hanno dato dignità e lustro all’Italia) non hanno mai avuto questo onore. Eppure Monti, nonostante sia un personaggio misero, viene presentato come un uomo di spessore e ricco di successi. Allora, accademicamente parlando non ha titoli (basti vedere il suo curriculum, le sue pubblicazioni e citazioni: ha sempre ricoperto cariche istituzionali e non da studioso), ha gestito diverse aziende ed alcune hanno fatto flop. Monti è stato il principale collaboratore di Cirino Pomicino, fra il 1989 e il 1992, quando era ministro del Bilancio del governo di Giulio Andreotti, proprio mentre il debito pubblico schizzava alle stelle e ancora oggi ne paghiamo le conseguenze. E da quando Monti è al governo del Paese, nonostante i tagli e le nuove tasse, il debito pubblico italiano è aumentato di 100 miliardi circa, eppure viene presentato come un successo. Monti, si sa, è vicino alle banche, ai poteri forti, alla massoneria internazionale, ma questo non è sufficiente per nominarlo prima senatore a vita e poi premier, e farne un eroe nazionale. Anzi. Lui ha affossato l’Italia, tagliando le pensioni, aumentando le tasse, tagliando i diritti dei lavoratori, tagliando i fondi alle scuole e alle Università pubbliche, continuando a finanziare quell’opera inutile, dannosa e costosa quale è la TAV, continuando ad acquistare aerei da guerra, non intaccando i privilegi delle varie caste, regalando denaro pubblico alle banche e iniziando l’opera di privatizzazione che colpirà il ceto medio basso già a partire dal 2013. Eppure, dopo un anno di governo e di frustate, a una parte degli italiani (in realtà molto più piccola di quanto una parte dei media ci vuole far credere) piace. E giuro che, razionalmente parlando, non riesco a capirne i perché.
Massimo Ragnedda (Tiscali) Il problema del sottofinanziamento delle università pubbliche in Italia è ampiamente noto. Con un misero 0.9% l’Italia si colloca all’ultimo posto tra i paesi Ocse come percentuale di PIL speso per la ricerca e l’Università, e il prossimo futuro è tutt’altro che roseo. Nei prossimi anni il finanziamento pubblico verrà ulteriormente ridotto di 1.5 miliardi di euro e il turn over previsto dall’ex governo Berlusconi prevede che per ogni 5 dipendenti che vanno in pensione, solo uno verrà assunto.
Questo sottofinanziamento sta lentamente portando alla distruzione di quel poco che è rimasto dell’istituzione pubblica. Inoltre, le Università potranno (o forse, a causa del sottofinanziamento sarebbe più corretto dire, “dovranno”) deliberare la loro trasformazione in fondazioni private alle quali cedere gratuitamente tutti i beni (mobili ed immobili) degli atenei. L’Università in Italia è, se il prossimo governo non interverrà seriamente, vicina all’implosione, con devastanti conseguenze sociali ed economiche per l’intero paese. Non è un mistero, dato questo sottofinanziamento, che l’Università in Italia si regga grazie ai precari, agli sfruttati e ai “volontari”.
Massimo Ragnedda (Tiscali) Il 20 novembre 1989 fu approvata dalle Nazioni Unite la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia. Da quell’anno, in quella data, l’ONU celebra la Giornata Mondiale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza per ricordare i diritti dei minori. La giornata è arrivata al suo 23° anniversario proprio mentre decine di bambini morivano sotto le bombe israeliane a Gaza. Nessun diritto per i bambini palestinesi di Gaza, sepolti sotto le bombe israeliane che incessantemente cadono con una violenza inaudita in quel pezzo di terra dimenticato da Dio e dalla comunità internazionale. È difficile contare il numero dei morti (nel momento in cui scrivo si è abbondantemente superato i 140 palestinesi e 5 israeliani) un terzo dei quali, stando a fonti dell’esercito israeliano riportate dal quotidiano israeliano Haaretz, sono civili. Tra di essi molte donne (circa un quarto dei morti) e bambini. Non sono numeri: sono esseri umani innocenti la cui vita è stata rubata per sempre dall’esercito israeliano che decide di punire collettivamente i palestinesi di Gaza. Tra i bambini morti ricordo Omar Al-Mashharawi (11 mesi), Walid Al-Abalda (2 anni), Hanin Tafesh (10 mesi), Gumana Salamah Abu Sufyan (1 anno), Ibrahim Mohammed Jamal Al-Dalou, (1 anno). Questi sono solo alcuni dei neonati che l’esercito israeliano, nell’esercizio di quello che tutte le diplomazie internazionali chiamano diritto di autodifesa, ha rubato a questo mondo. L’umanità tutta, non solo i palestinesi, ha perso qualcosa. Siamo tutti un po’ meno umani ora. Niente può giustificare l’uccisione di bambini innocenti. Niente. Neppure il lancio di razzi dalla Striscia di Gaza verso Israele.
Massimo Ragnedda (Tiscali) Nel nome della spending review il governo Monti si accinge a tagliare altri 7400 posti letto. Quello che rimane del sistema sanitario nazionale viene smantellato, giorno dopo giorno, dal governo reazionaio e ultraliberista di Mario Monti, grazie alla complicità dei tre partiti di maggioranza: PD-UDC-PDL (poi uno si chiede il perché del successo del Movimente Cinque Stelle: chissà perché?). Mi chiedo, se proprio si vogliono reperire fondi, perché il premier nominato Mario Monti non faccia un accordo, come ha fatto il governo di centro destra tedesco, con la Svizzera per un prelievo forzoso dei capitali anonimi italiani (non quelli legalmente depositati, ma quelli anonimi fuggiti al fisco italiano) presenti nelle banche Svizzere. Basterebbe una tassa del 30% (sempre meno di quanto pagano gli italiani che onestamente pagano le tasse in Italia) per avere un gettito di 35/40 miliardi di euro. Caro Professore, perché non tassa quei capitali? Sono soldi che ci spettano e che stanno fuggendo al fisco italiano. Avete tagliato 300 milioni di euro per l’assistenza sanitaria ai malati gravi perché bisogna reperire fondi e là in Svizzera, oltre le Alpi, ci sono, pronti ad essere prelevati, ben 35/40 miliardi di euro (mica spiccioli): perché non prelevarli e restituirli agli italiani e magari, grazie a questo, abbassare le tasse che i cittadini e i piccoli imprenditori e commercianti da sempre pagano? Perché no?
Massimo Ragnedda (Tiscali) Solcano ancora una volta il viso le lacrime della Fornero. Piange ancora il ministro dopo aver verificato che i soldi per i malati Sla e per tutti i disabili gravi che hanno necessità di assistenza sanitaria, non ci sono più. Piangono però in silenzio i malati Sla, in questi giorni in sciopero della fame, perché quei fondi sono stati scippati a loro. Decine di malati di Sla, lontani dai riflettori mediatici, si sono mobilitati per contrastare il taglio dei fondi che li priva, di fatto, del diritto a un’assistenza domiciliare continua a qualificata. È a loro che il danno è stato fatto, lasciati soli con le loro famiglie, dinanzi alla malattia, nel momento in cui hanno più bisogno. Lo stato fugge, si nasconde e non si fa carico di chi ha bisogno. Non ci sono fondi, ripetono i vari ministri. Non ci sono fondi e la Fornero piange in consiglio dei ministri. I fondi, in realtà, ci sarebbero anche, ma ci sono altre priorità, come comprare gli aerei da guerra F35 (quasi 20 miliardi di euro che noi cittadini stiamo pagando e che lo stato sta dirottando verso le multinazionali delle armi, piuttosto che prendersi cura dei propri cittadini).
Massimo Ragnedda (Tiscali) Non siate schizzinosi e accontentatevi. La Ministro Fornero si rivolge così ai giovani invitandoli a piegarsi di fronte al lavoro nero, alla corruzione, ad una società non meritocratica, dove conta molto più chi conosci che cosa conosci. Invita loro a continuare ad accettare stage non retribuiti, umilianti e demoralizzanti. Se li rifiuti sei uno “choosy”, uno schizzinoso, uno che aspetta il posto ideale e che non ha voglia di darsi da fare. Facile fare ironia, paragonando quanto detto da Steves Jobs agli studenti della Stanford University, a Palo Alto, cuore pulsante della Silicon Valley californiana: “Stay hungry. Stay foolish”, tradotto in italiano con “Siate affamati, siate folli”, ma che in realtà significa molto di più.
Massimo Ragnedda (Tiscali) Estelle è una nave della speranza, carica di aiuti umanitari e sogni di pace. Estelle è una barca acquistata direttamente dai cittadini svedesi che in migliaia hanno versato piccole somme perchè credono in un mondo migliore. Estelle è la stella della solidarietà che unisce l’Europa a Gaza. La nave è partita dalla Scandinavia lo scorso Maggio ed è diretta in quell’angolo di terra dimenticato da Dio: Gaza. Estelle ha fatto tappa a La Spezia e poi a Napoli da dove partirà alla volta di Gaza sabato 6 ottobre. Porta cibo e solidarietà e prova a rompere l’assedio che nega agli abitanti di Gaza il diritto di vivere come esseri umani. Una terra arsa, martoriata, violentata Una terra bagnata da lacrime amare. Una terra senza più sorriso e pace. Gaza muore e con essa i suoi abitanti. Un milione e mezzo di persone che vivono come in un grande lager, dove secondo statistiche OCHA il 45% dei suoi abitanti non gode di sicurezza alimentare, il 39% vive sotto la soglia di povertà, il 35% è disoccupato; l’80% dipende da aiuti umanitari. Il 17% delle terre di Gaza sono inagibili e l’85% del mare a disposizione della popolazione è chiuso all’accesso dei palestinesi. Così ha deciso unilateralmente Israele, creando di fatto un lager.
Massimo Ragnedda (Tiscali) L’Iran, lo sappiamo tutti visto che da qualche anno è diventato uno degli argomenti principali dei mass media, sta cercando di costruire centrali nucleari. Per scopi civili, come il regime iraniano dice, anche per potenziali scopi bellici come Tel Aviv ritiene.
Io sono contrario al nucleare ovunque nel Mondo. Ho votato contro il ritorno al nucleare in Italia e sono ovviamente contro il nucleare in Iran, sia per scopi energetici e ancor di più per eventuali e non provati scopi bellici. Ma sono anche contro il nucleare in Israele, tanto più visto che viene usato anche e sopratutto per scopi bellici. Israele è l’unico stato nel Medio Oriente ad avere l’arma nucleare e, a differenza dell’Iran, non ha mai firmato gli accordi di non proliferazione nucleare. Israele ha sempre rifiutato di confermare la detenzione di ordigni nucleari, ponendosi al di sopra della legge e del diritto internazionale, ma non è affatto un mistero che detenga tra le 200 e le 400 testate nucleari pronte all’uso. Inoltre Israele non ha mai fatto mistero che è pronto ad usarle contro l’Iran qualora voglia dotarsi dell’arma atomica. Un paradosso: bombardare con (mini)bombe nucleari un paese colpevole di volersi dotare di armi nucleari.